San Mesrop Mashtots, Hatsik 361 – Edjmiatzin 17 febbraio 440
è stato
un monaco, teologo e linguista armeno. E' l'inventore dell'alfabeto
armeno, che segna una tappa fondamentale della storia del popolo armeno
e della
Chiesa Armena. L'alfabeto è stato composto nel 405 d.C. per
tradurre la Bibbia. Le fonti medievali armene affermano inoltre che
Mashtots avrebbe
inventato anche l’alfabeto georgiano e l'alfabeto albanese
caucasico (della Regione chiamata Aghvank) allo
stesso tempo. Vari sistemi di scrittura sono stati proposti come il
prototipo
dell'alfabeto armeno. Il pahlavi era la scrittura liturgica in Armenia
prima
dell'introduzione del cristianesimo, e l’alfabeto siriaco,
insieme a quello
greco, era uno degli alfabeti della scrittura cristiana. L'alfabeto
armeno
mostra delle somiglianze con entrambi. Ad ogni modo l'idea generale
è che
l'alfabeto armeno sia modellato sull’alfabeto greco, con
l'aggiunta di lettere
supplementari da una fonte differente per i suoni armeni sconosciuti al
greco.
La prova principale è l'ordine delle lettere che è quello
greco, la legatura ow
per esprimere la vocale /u/, come in greco, e la forma di alcune lettere che
che "sembrano derivate da una varietà di corsivo greco". Ci
sono quattro forme di scrittura. La erkatagir, le "lettere
corazzate", considerate lenei manoscritti dal V al XIII sec., ed ancora
preferite per le iscrizioni epigrafiche. La bolorgir,
"corsivo", fu inventata nel X sec. e si diffuse nel XII secolo.
Furono queste lettere le prime ad essere stampate nel XVI sec. La notrgir,
"minuscolo", inventata per fini di rapidità, venne usata in modo
diffuso durante la diaspora armena tra il XVI ed il XVII sec., ed in seguito si
diffuse anche nella stampa. La šeghagir, "scrittura obliqua",
è la forma di scrittura più comune al giorno d'oggi.
(Statua di Mesrop Mashtots e riproduzione dell'alfabeto armeno situate all'ingresso dell'antica biblioteca "Matenadaran" a Jerevan)